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Scopriamo i frutti esotici

20 dicembre 2021

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E allora... Mango(steen)!
Sei frutti esotici da tutto il mondo, strani e colorati, così buoni e così sani che vale la pena scoprirli e gustarli.

Siamo tutti tifosi della frutta di stagione e a chilometro zero, che garantisce freschezza e genuinità. Esistono però tanti frutti esotici che meritano uno strappo alla regola, perché spiccano per gusto e bontà, e per molte proprietà benefiche che ne fanno ‘superfood’ utili per integrare il nostro organismo in una dieta sana ed equilibrata.


Carambola
Partiamo da uno che colpisce per forma e nome, la Carambola.
Frutto di un sempreverde originario dell’India, è molto succoso, profumato e si presenta con una forma ‘stellare’ rarissima e ben riconoscibile: tra i frutti, solo il babaco ha una forma simile, che ricorda i semi di cardamomo.Maturando, la buccia della carambola diventa gialla e cerosa, mentre il sapore si fa intenso, dolce e agrumato. Ricco di acqua, fibra e carboidrati, ha un basso contenuto di calorie e spicca soprattutto per i buoni contenuti di potassio. Per molte ragioni rientra a pieno titolo nella categoria dei superfood: è un ottimo antipiretico naturale, vanta proprietà antinfiammatorie, è un mucolitico dal potere espettorante, ha proprietà analgesiche e diuretiche. È un’ottima fonte di vitamine, soprattutto di vitamina C, ha la capacità di tenere sotto controllo il rischio d’infarto grazie a vari agenti antiossidanti, come la quercetina, l’acido gallico, l’epicatechina, la niacina e l’acido pantotenico. L’alta concentrazione di acido ossalico, tuttavia, ne suggerisce un consumo moderato a chi ha problemi di reni.
Ottimo spremuto in succo, si accompagna molto bene a insalate agro dolci, macedonie e cocktail.

 

Rambutan
Rambutan, nome che sembra giungere dall’eco delle steppe mongole, appartiene invece a un frutto pittoresco, che arriva da un oriente ancora più lontano.
In Indonesia la parola significa “frutto coi capelli ingarbugliati”, e in effetti la buccia è ricoperta di spine che ricordano una peluria ricurva e rossiccia. Imparentato col litchi, ha una polpa simile, cerulea e traslucida, dal sapore dolce e delicato che ricorda la rosa ed è ottimo crudo, sciroppato e in confettura. Vale la pena mangiarne anche i semi, perfettamente digeribili e dotati di proprietà analgesiche.
Contiene una buona quantità di tutte le vitamine del gruppo B, specie la niacina, molto utile per la salute del sistema nervoso, e di acido ascorbico (vitamina C) e citrico. Alta anche la concentrazione di sali minerali, nel rambutan: soprattutto manganese (utile ai muscoli), ma anche ferro e fosforo, quest’ultimo ottimo per il benessere di nervi e cervello.

 

Frutto del drago, o Pitaya
Originario del centro America, oggi questo cactus conosciuto come “frutto del drago” per la curiosa forma ovale e per le spine carnose simili a lingue di fiamma rosse e arancioni, è molto diffuso anche in tutta l’Asia tropicale.
Ha un sapore delicato, fresco e vanigliato, e si sposa molto bene a yogurt, smoothies, insalate, macedonie e dessert. Ricchissima di nutrienti cresce in due varietà, rossa e gialla, entrambe ricche di antiossidanti e micronutrienti come ferro, magnesio, vitamina C e vitamina E, utili a contrastare disturbi cronici come il diabete e il colesterolo, a prevenire i tumori e alcune forme di anemia, e a sostenere il sistema immunitario. Malgrado sia un concentrato di sostanze probiotiche, è bene ricordare che la pitaya è molto calorica, e di conseguenza va consumata con moderazione, prestando attenzione a quantità e frequenza.

Mangosteen, o mangostano
Originario delle isole Molucche, vicine all’Indonesia, leggenda vuole che questo frutto sia arrivato in Inghilterra prima e quindi in Europa in epoca vittoriana, per un capriccio della regina. Sembra che Vittoria, avendo sentito più volte lodare il sapore di quel frutto esotico, mise in palio un premio per chi fosse riuscito a farglielo provare. Da quando finalmente Vittoria riuscì ad assaggiarlo, il mangostano o mangosteen fu chiamato anche “The fruits Queen fruit”, la regina della frutta.
Per gustarlo è necessario aprire in due il guscio legnoso: la polpa a spicchi è dolce, carnosa e con un retrogusto aromatico e floreale che si sposa molto bene con macedonie e insalate agrodolci. Acquoso e ipocalorico, il mangosteen contiene quantità assimilabili di acido folico, manganese, riboflavina, e di alcuni polifenoli, come gli xantoni, dalle capacità diuretiche, antibatteriche, antiossidanti, antinfiammatorie.

Litchii
Il più ‘cinese’ fra i frutti esotici, il Litchii è un agrume antichissimo, e oggi è ormai apprezzato in tutto l’occidente, sia per il sapore fragrante, dolce e aromatico, sia per le importanti proprietà nutrizionali, che ne fanno un superfood per l’organismo umano.
È ricoperto da una buccia coriacea e rugosa di colore rosso e rosa, che circonda una polpa biancastra, dal gradevole sapore dolce e floreale, che si esalta alle basse temperature e lo rende ideale in macedonie e cocktail, ma anche in accostamento a carni bianche, pesci e gamberi, ad esempio, con cui è buonissimo.
Ricchissimo di vitamina C, minerali e antiossidanti, è utile nella cura della pelle e nella prevenzione tumorale e del diabete di tipo 2. L’elevato contenuto di rame e potassio, poi, lo rende efficace anche nella prevenzione del colesterolo e delle malattie cardiovascolari.

Maracujà, o Frutto della passione
Per ultimo abbiamo tenuto il frutto della passione, che spicca per qualità nutrizionali davvero importanti.
Originario della foresta brasiliana, appartiene al genere delle Passiflore. Ha un profumo molto intenso, un sapore agrodolce molto apprezzato e una forma ovale o tondeggiante, di taglio medio o piccolo, in base alla varietà: la maracujà gialla è un po’ più grande rispetto a quella viola.
La buccia non è commestibile, polpa e semi, invece, oltre a essere dolci e fragranti, sono un concentrato naturale di nutrienti probiotici che conferiscono notevoli proprietà benefiche molto apprezzate e utilizzate in medicina naturale. È antiossidante: alte concentrazioni assimilabili di vitamina C, betacarotene e polifenoli, rendono il frutto della passione utile nel prevenire malattie croniche come tumori, diabete di tipo 2 e malattie neurodegenerative.
È antinfiammatorio: ricco di antiossidanti (soprattutto nella buccia) esercita un elevato potere antinfiammatorio, utile nel contrastare disturbi e malattie legate all’infiammazione, come l’osteoartrite. Con le sue fibre, favorisce il transito intestinale e la funzionalità del microbiota. Controlla i livelli di glicemia e colesterolo nel sangue, e grazie alla presenza di fibre solubili, è in grado di ridurre la velocità di assorbimento di zuccheri e grassi.

Ora sei davvero pronto per l’assaggio. Ti aspettiamo al reparto ortofrutta per scoprire la nostra selezione di frutta esotica!

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